Nostre poesie


IL PALLORE DELLA MORTE E...LA SPERANZA

Il bianco e il silenzio regnano intorno a me.
Fuori da questo inferno il sole brilla alto nel cielo
ed io sono sola, con la mia anima, a capire perché:
perché tanto silenzio, perché tanta distruzione.
Spesso l’uomo non si capisce
potrebbe vivere nell’amore e nella gioia e invece
cede alla violenza e alla morte.
Quante vite spezzate, quante non nate;
questo rende più difficile sopportare.
Vorrei tornare a volare come gli altri bambini,
scordarmi finalmente di questo bianco,
rivedere i colori dell’arcobaleno.



Nel silenzio,
un urlo
scivola su quell’uniforme bianchezza
di neve e nubi,
spezzata dal filo spinato.
Un grido sommesso
levatosi come vento gelido vento invernale,
quando il seme del male
germogliò in fiori di sangue
tingendo il più buio periodo
che la memoria tenti di conservare.
Io c’ero
e sono ancora,
senza nome e senza ricordo,
un numero tra uno
e sei milioni,
indefinito,  una voce
in qualche elenco sbiadito,
un fiore su una tomba vuota.
Polvere sei e in polvere tornerai,
io tornai cenere.